Archivi tag: Vinyar Tengwar

Dialoghi in neo-Sindarin e Quenya in DoS

AGGIORNATO con TRADUZIONI ESCLUSIVE
e una discussione sulla preghiera di Tauriel

Ritornano le trascrizioni e le traduzioni dei dialoghi nelle Lingue di Tolkien dai film secondo la ricostruzione di David Salo. La Desolazione di Smaug ha portato, come prevedibile, molto Sindarin e poco Quenya: ovvero tanto opinabile e poco indiscusso.Senza titolo-1

E che discussioni! Tra sottotitoli fuorvianti e fantasticherie di Salo il nostro Gianluca ha dovuto dar fondo a parecchie risorse. Il lavoro di traduzione ed analisi è totalmente suo, io mi sono limitato alla speculazione e a qualche nota più di valore cinematografico. Per stavolta abbiamo anche deciso di farvi vedere come opera un traduttore (infimo come il sottoscritto) quando deve misurarsi con la pronuncia degli attori, la mente di Salo e le fonti di Tolkien: una lezioncina (a pg.2) che, se seguirete, vi permetterà di capire perché non è esattamente una passeggiato districarsi con simili questioni.
Gabriele Marconi

Come nell’occasione del primo capitolo della trilogia, anche per La Desolazione di Smaug il linguista ungherese Gabor Cerebrum” Lorinczi (che cura il sito web ParfenEreglas) ha fornito per primo la sua interpretazione relativa ai campioni di lingue elfiche presenti nei dialoghi del film. Qui di seguito offriamo l’analisi relativa alle frasi neo-Sindarin e neo-Quenya del secondo episodio, che basiamo sì sulla sua, ma che integriamo con alcune note ed osservazioni relative ai materiali in nostro possesso.

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Chiacchierata con Gianluca Comastri: come e perché imparare l’Elfico

Viste le molte richieste che abbiamo avuto dai nostri lettori sulla possibilità di apprendere le Lingue di Tolkien – dopo la pubblicazione della sezione Le Lingue di Tolkien ne Lo Hobbit di Jackson – e la molta incertezza sulle risorse a cui affidarsi, abbiamo deciso di realizzare questa intervista con Gianluca Comastri per diradare i dubbi e indirizzare i più volenterosi. Se ci seguite, avrete già capito che non c’è persona più indicata, almeno in Italia. [Gabriele]


Ted Nasmith
Presso il Lago Cuiviénen
rappresentazione del Risveglio degli Elfi

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Dialoghi in neo-Orchico, Linguaggio Nero nel dialetto di Gundabad, in UVI

Come vedete, il presente articolo è stato redatto dal nostro nuovo autore GC. Del suo valore non v’è dubbio, della sua identità… be’, sbizzarritevi. [Gabriele]

David Salo afferma di aver integrato il dialetto settentrionale del Linguaggio Nero (dialetto di Gundabad) con contaminazioni Elfiche, Naniche e degli Uomini del Nord, quindi usando principi già adottati dallo stesso Tolkien nel merito della Lingua di Mordor. Anche la scelta di far parlare agli Orchi delle Montagne il Linguaggio Nero non è sbagliata, visto che già da qualche secolo Sauron inviava i suoi campioni a dominare e quindi silenziosamente assoggettare a sé le tribù montane (Azog è ipoteticamente un Uruk, negli scritti). Naturalmente, oltre i principi glossopoietici non si può andare in assoluto accordo; nel costruire il frasario in concreto le scelte sono tutte di Salo. Le traduzioni non possono che essere quelle dei sottotitoli originali. Continua a leggere Dialoghi in neo-Orchico, Linguaggio Nero nel dialetto di Gundabad, in UVI

Dialoghi in neo-Sindarin e Quenya in UVI

AGGIORNATO
con l’Analisi della Preghiera di Radagast

L’Elfico è certamente il ceppo linguistico più nutrito dalla creazione di linguaggi di Tolkien, la quale attività l’ha impegnato per tutta la vita ed è spesso (se non sempre) stata preponderante rispetto alla creazione delle storie. Nella Terza Era il linguaggio parlato comunemente in tutta la Terra-di-Mezzo era il Grigio-Elfico, ovvero il Sindarin, cui i sapienti di stirpe Noldorin (Elrond, Galadriel) accompagnavano ancora l’uso del Quenya (Alto-Elfico) come lingua di studio e preghiera; e con essi gli Istari. Continua a leggere Dialoghi in neo-Sindarin e Quenya in UVI

Dialoghi in neo-Khuzdûl et al. di UVI

Dialoghi Khuzdûl da Un Viaggio Inaspettato

Si ricorda che l’intento di ricostruire il Khuzdûl impone di esulare dal solo materiale lasciato da Tolkien, troppo esiguo per costituire un linguaggio compiuto. Molto di ciò che è nel film è un’invenzione di Salo, pur consistente. Un’analisi rigorosa, dal poco materiale noto, risulta impossibile, ma dove è richiesto uno sforzo interpretativo si annotano le motivazioni al meglio consentito. Alcune di tali interpretazioni sono nostre originali. Continua a leggere Dialoghi in neo-Khuzdûl et al. di UVI